Lo sapevate che i giapponesi hanno 72 stagioni?
Questa loro tradizione deriva dall’attenzione che rivolgono verso i più piccoli cambiamenti osservabili in natura, dallo sbocciare del primo fiore di ciliegio alle prugne che maturano.
Mi sono resa conto, che pur senza saperlo, anche io adottavo più o meno le medesime consuetudini. Mi piace infatti celebrare i piccoli doni che la natura ci offre durante l’anno, e con questo articolo vorrei condividere con voi l’arrivo degli asparagi sulle nostre tavole.
Gli asparagi sono ricchi di fibre, acido folico, vitamina A, C, E e alcune vitamine del gruppo B. Contengono sali minerali come fosforo, Calcio e Cromo. Quest’ultimo li rende particolarmente adatti per chi soffre di insulino resistenza e diabete, in quanto potenzia l’attività insulinica risultando ipoglicemizzante. Sono anche ricchi in glutatione, l’antiossidante più potente in natura e sono ottimi diuretici, quindi indubbiamente sono da scegliere in caso di cellulite e ritenzione idrica.
In alcuni casi però, l’uso degli asparagi non è consigliabile, come nei nefropatici o nelle persone con alti livelli di uricemia o che soffrono di gotta, in quanto gli asparagi sono ricchi in purine che possono peggiorare la situazione.
Un’ultima curiosità, l’odore caratteristico delle urine dopo aver mangiato asparagi è donato da gruppi sulfurei contenuto in questo ortaggio.