L’autunno è la stagione delle vendemmie, dei raccolti e delle foglie che cadono a coprire la terra, andando a creare in questo modo un paesaggio suggestivo e bellissimo. Questa stagione mette a disposizione un prodotto unico, un vero e proprio elisir di bellezza e di lunga vita: Il melograno. Questo frutto ha origini asiatiche e fin dai tempi antichi veniva usato per le sue numerose proprietà, come quelle vermifughe e quelle astringenti.
Eppure il melograno è molto di più e con il tempo si sono scoperte ulteriori proprietà associate alla sua composizione, infatti questo fantastico frutto è estremamente ricco in vitamina C, A, E, alcune vitamine del gruppo B, fosforo e antiossidanti come flavonoidi e tannini, e tutto questo rende il melograno un incredibile alleato con il quale iniziare la stagione autunnale, poiché rinforza il nostro sistema immunitario e previene l’insorgere di raffreddori ed influenze.
Oltre a migliorare il sistema immunitario, il melograno possiede proprietà anticoagulanti che lo rendono molto utile nello svolgere attività protettive verso le malattie cardiovascolari e in più aiuta a ridurre il colesterolo LDL e aumenta quello HDL (da evitare se si assumono farmaci anticoagulanti).
Infine, ma non meno importante, nei semi di melograno è contenuto l’acido punicico (acido polinsaturo) che ha un effetto antitumorale, in particolar modo previene il cancro alla mammella.
Quindi che dire, evviva il melograno e lasciatevi coccolare dai colori ed i sapori autunnali!
Alla coque, sode, ad occhio di bue, strapazzate… le uova si possono cucinare davvero in tanti modi diversi, basti pensare alla grande versatilità dell’alimento ed alle innumerevoli ricette che esistono, eppure è molto importate sapere che dal punto di vista nutrizionale, i metodi di cottura, non sono tutti uguali.
Le uova sono considerate uno degli alimenti più nutrienti al mondo e per potere usufruire di tutti i suoi benefici il miglior modo per prepararle è quello alla coque e ad occhio di bue, infatti il segreto sta nel consumare l’albume cotto e il tuorlo crudo.
La ragione di questa scelta la ritroviamo nella presenza di avidina nell’albume, una glicoproteina che lega la biotina (vitamina H) rendendola meno biodisponibile. Quindi cuocendo l’albume si andrà ad evitare di incorrere in una carenza di questa vitamina. D’altro canto il tuorlo è preferibile consumarlo crudo in quanto contiene la lecitina che fa assorbire meno il colesterolo, ma che con la cottura si denatura, perdendo il suo ruolo protettivo.
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